Quando è il cane a portarvi a passeggio

Tutti i cani tirano al guinzaglio, se non viene spiegato loro di non farlo. Quel pezzetto di corda che li lega a noi è del tutto innaturale per loro e bisogna far loro capire come funziona.

Quando è il cane a portarvi a passeggio

Tutti i cani tirano al guinzaglio, se non viene spiegato loro di non farlo. Quel pezzetto di corda che li lega a noi è del tutto innaturale per loro e bisogna far loro capire come funziona.

Normalmente il problema sorge fin dai primi mesi di convivenza col cucciolo, ma i proprietari se ne lamentano verso i 7-8 mesi nei cani di grossa taglia e più in là con i cani di dimensioni più piccole. Involontariamente davanti ad un tenero cucciolo non si sa resistere e gli si concede di fare tutto, anche di guidarci per strada verso ogni odore interessante. Qui iniziano i problemi: il nostro piccoletto capisce che quel pezzo di corda ci lega a lui e che con quello può portarci dove vuole.

Solitamente i nostri amici a quattro zampe a 2-3 mesi escono di casa e sono tranquilli, anzi, spesso non camminano! Tutto ciò si verifica perché il cagnolino è un po’ spaesato e non ha ancora capito come muoversi nel mondo, ma appena acquisterà un po’ di sicurezza inizierà ad esplorare tutto. Per un cane annusare ed esplorare sono bisogni fondamentali. Infatti, in passeggiata, Fido dovrà sempre avere la possibilità di farlo, ma bisognerà, semplicemente, fargli capire che esistiamo anche noi e che, quindi, possiamo andare insieme, senza essere trascinati.

Cosa succede se si ha un cane “tiratore”?
Banalmente, i proprietari di cani di taglia grande, col passare del tempo, accuseranno dolori alle spalle e alla schiena e i loro amici a quattro zampe usciranno sempre meno a fare passeggiate. I fortunati che abitano in appartamento continueranno ad effettuare le uscite di routine, mentre gli altri rimarranno in giardino ad annoiarsi. Anche se fisicamente non possono creare grossi danni a chi li porta a spasso, anche i cani di piccola taglia tirano. È buona norma insegnare anche a loro la condotta al guinzaglio perché questa, oltre ad essere necessaria per delle uscite piacevoli, ci aiuta a creare un buon rapporto con il nostro cagnolino.

Come insegnare a non tirare?
Prima di tutto è necessario munirsi di validi strumenti. La pettorina ad H è sempre preferibile, in particolare quando si inizia l’addestramento. Questa imbracatura non fa miracoli e non fa si che il cane non tiri, ma ci permette di avere un punto di trazione più spostato che crei meno fastidio al nostro fedele amico. Inoltre, anche se non bisognerebbe mai far incontrare i cani al guinzaglio, qualora ciò’ accadesse, si consentirebbe loro di comunicare correttamente ed evitare fraintendimenti.

In alternativa, possiamo optare per un collare fisso che però non ha gli stessi vantaggi. Sono preferibili i guinzagli lunghi 3 metri accorciabili ad un metro e mezzo, morbidi, in tessuto o cuoio, ma non con parti metalliche, perché pericolose e scomode per il conduttore. Assolutamente da evitare sono i guinzagli estensibili, perché il loro funzionamento insegna già a tirare.

Dopo essersi muniti dell’attrezzatura necessaria, è importante chiedersi:
– Ogni quanto tempo esce Fido? Tre volte al giorno? Una volta settimana?
– Quanto tempo dura la passeggiata?
– Cosa si fa durante l’uscita?
– Ha la possibilità di stare libero in un luogo sicuro?
– Facciamo sempre lo stesso giro o variamo?

Un cane che esce solo nel fine settimana, o per tre volte al giorno, ma solo per fare i bisognini, non potrà mai imparare a non tirare. Il vostro amico a quattro zampe deve poter soddisfare il suo bisogno di esplorare il mondo costantemente, di correre ed incontrare altri simili con cui interagire. Solo se sarà appagato ogni giorno, potrà essere disponibile ad apprendere, altrimenti, ogni volta che metterà naso fuori casa, sarà talmente eccitato da non considerarci minimamente.

Secondo alcuni studi, i cani, a seconda dell’individuo e della razza, hanno bisogno di attività dalle 4 alle 7 ore al giorno, altrimenti sviluppano problemi che possono essere più o meno gravi a seconda del proprietario. Queste ore non comprendono solo l’esercizio fisico, ma anche la masticazione e l’attività mentale (esercizi e giochi).

Durante la passeggiata, Fido dovrà essere consapevole che si esce insieme! Dunque, limitate il tempo al telefono e prevedete qualche momento di gioco e di esercizi durante l’uscita. In seguito, si può passare ad insegnare la condotta al guinzaglio.

In una prima fase spiegheremo al nostro peloso, tramite l’utilizzo di bocconcini, come camminare al nostro fianco, dapprima a casa e poi in giardino. Successivamente, proveremo al parco e poi durante il ritorno a casa, fino ad arrivare a fare tutta la passeggiata tranquillamente. Ricordatevi che se vi applicate nell’esercizio, ma poi permettete a Fido di tirarvi al cane più vicino, sarà tutto vano. Come in ogni cosa ci vuole tanta costanza e pazienza.

I premietti all’inizio saranno tanti, ma in seguito potrete farvi furbi ed utilizzare come premio ciò che il cane desidera di più in quel momento. Ad esempio: il cane tira per andare al parco? Bene, ci andrà solo ed esclusivamente se sarà calmo e non tirerà. Sta tirando? Incollate i piedi a terra e aspettate che si calmi, fate due passi e, se ricomincia, fermatevi di nuovo. Se proprio non riesce a capire potete aiutarlo con i bocconcini, ricordandogli la condotta. Una volta che sarà arrivato all’area cani e sarà liberato, avrà avuto la libertà in premio.

Insegnare a non tirare al guinzaglio è un’esercizio semplice, ma che richiede un grandissimo impegno. Se lo affrontate con un cucciolo di 3 mesi, sarà più semplice dato che il piccolo non ha ancora avuto la possibilità di sperimentare che tirando si ottiene ciò che si vuole. Con un cucciolone o un cane adulto non è impossibile, ma richiede ancora più fatica. Tendenzialmente, anche i cucciolini che imparano bene, verso la maturazione sessuale, faranno qualche capriccio e faranno finta di dimenticarsi la condotta. Insistete e ricordategliela! Se siete in un periodo no, in cui non avete tempo, o siete di cattivo umore, lasciate stare e rimandate gli insegnamenti. Stessa cosa se avete già iniziato a spiegarglielo, ma quel giorno non state bene. Piuttosto che chiedere a Fido di stare al vostro fianco, senza avere la pazienza, se sbaglia, di correggerlo ad ogni due passi, lasciatevi tirare e non domandategli nulla. Quel giorno vi tirerà, ma almeno non gli avrete insegnato che se insiste a fare di testa sua l’avrà vinta.

Minonzio Giulia
Educatore cinofilo